È lì per te, quando hai dimenticato di scongelare il pollo in anticipo. E quando hai poco tempo e vuoi mangiare riso e piselli rimasto dal pranzo di ieri, lui è sempre pronto a darti una mano. Di cosa stiamo parlando? Ma del forno a microonde naturalmente, scopriamo come funziona.
Il forno a microonde ha cambiato il modo in cui cuciniamo e conserviamo i cibi, ma non tutti sanno esattamente come funziona. Questo l’ha reso oggetto di gravi accuse, fortunatamente smentite nel tempo. Scopriamo di più
Come funziona il forno a microonde
La cottura del cibo è dovuta all’interazione della materia con campi elettromagnetici emessi nello spettro delle microonde (radiazioni a bassa energia e non ionizzanti).
Quando le microonde vengono assorbite da alimenti contenenti acqua, fanno vibrare le molecole d’acqua, producendo calore. Le microonde non rendono il cibo radioattivo proprio perché non è sottoposto a radiazioni ionizzanti (raggi X, gamma, raggi solari UV). I forni a microonde possono cuocere i cibi, ma non ne modificano la struttura molecolare.
Microonde e cancro: un falso mito.
Dato l’utilizzo dei campi elettromagnetici, si è diffusa una voce secondo la quale l’elettrodomestico danneggerebbe la salute favorendo l’insorgenza di tumori. La questione si pose nel 1989 a partire dagli esperimenti di Hans Urich Hertel, un nutrizionista svizzero in pensione. Secondo Hertel i cibi cucinati o scongelati in questi forni provocavano cambiamenti nel sangue e potevano trasferire radiazioni all’interno dell’organismo determinando lo sviluppo di neoplasie. Le ricerche di Hertel furono contestate. Lui stesso fu processato per le sue idee che si rilevarono essere senza fondamento. La sentenza infatti dice in modo esplicito che “non fosse assolutamente giustificabile, sulla base delle evidenze scientifiche a disposizione, di affermare che vi fosse una chiara relazione tra cibo preparato con un forno a microonde, cancro e altri pericoli per la salute”.
Solo il meglio dal tuo microonde.
Poiché il tipo di radiazione delle microonde è ben assorbita da materiali ricchi di acqua, come i cibi ma anche come i tessuti umani, è bene che il microonde sia ben schermato: in caso di mancata o non opportuna schermatura, infatti, si rischierebbe una scottatura o una ustione.
Il forno a microonde è caratterizzato da vantaggi più che svantaggi: evitando il contatto degli alimenti con l’acqua, che avviene nel metodo della bollitura, permette di limitare la perdita di sostanze nutritive come le vitamine idrosolubili (Vit. C e B). Poiché i tempi di cottura nel forno a microonde sono sensibilmente ridotti, anche l’esposizione degli alimenti ad alte temperature è limitata, con conseguente migliore stabilità delle sostanze nutritive termolabili. Di non poco conto è anche il fatto che i grassi risultano essere meno ossidati e quindi c’è un rischio minore di formazione di sostanze tossiche. Si ha una minore produzione di sostanze ritenute nocive quali gli idrocarburi policiclici aromatici e le amine eterocicliche aromatiche (in effetti la formazione di croste nei cibi cotti nel forno a microonde non si verifica o si verifica in misura molto limitata).
Osservazioni e buon senso.
In conclusione, non si corre nessun rischio legato al cancro con l’uso del microonde. Potrebbe esserci un maggior rischio correlato ad infezioni o intossicazioni tali da provocare disturbi gastrointestinali per via della bassa temperatura e bassa tempistica alla quale viene portato il cibo. Un alimento che è rimasto per qualche giorno in frigo, se scaldato in pentola e portato ad ebollizione, vede ridursi drasticamente la carica batterica. Lo stesso cibo lasciato per pochi minuti nel microonde potrebbe invece conservare una carica batterica più elevata. Per questa ragione si consiglia di utilizzare questo strumento solo per cibi freschi o conservati correttamente, per un tempo limitato in frigorifero.
Fonti:
cancer.org
tumoremaeveroche.it
albanesi.it