Ipercolesterolemia ed il ruolo dell’alimentazione

Spesso sottovalutati, scopriamo cosa sono il colesterolo, LDL e HDL, l’ipercolesterolemia ed il ruolo fondamentale dell’alimentazione.

Cos’è il colesterolo?

Il colesterolo è un grasso coinvolto in diverse reazioni nell’organismo:
  • digestione, in quanto forma la bile;
  • produzione di vitamina D, utile per la salute delle ossa;
  • costituzione della parete delle cellule;
  • sintesi di ormoni come il testosterone e gli estrogeni.
Viene prodotto per circa l’80% dal nostro organismo, il 20% viene assorbito dal cibo di origine animale che consumiamo.

Cosa sono le LDL e le HDL?

Il colesterolo viene trasportato nel sangue per mezzo di specifiche lipoproteine, strutture costituite da una parte grassa (lipo) e da una parte proteica (proteine). Queste si differenziano in base a dimensione e densità. In via molto generale possiamo distinguere le LDL (Low Density Lipoprotein) e le HDL (High Density Lipoprotein).
Le LDL sono le lipoproteine a bassa concentrazione di proteine ed elevata concentrazione di colesterolo, sono denominate “colesterolo cattivo” poiché si possono depositare nelle pareti delle arterie provocando danni. Il range ottimale è tra 40mg/dl e 130mg/dl.
Le HDL sono le lipoproteine ad alta concentrazione di proteine e bassa concentrazione di colesterolo, sono denominate “colesterolo buono” perché rimuovono il colesterolo depositato nelle arterie e lo trasportano al fegato per essere eliminato. Il range ottimale è un valore superiore a 35mg/dl per gli uomini, a 45 mg/dl per le donne. 
Il range di riferimento per il colesterolo totale è tra 130 e 200mg/dl.

Cos’è l’ipercolesterolemia?

L’ipercolesterolemia è il livello di colesterolo totale nel sangue più alto dei valori normali.
Questa patologia può avere una componente alimentare e/o genetica. 
 

Per quanto riguarda l’alimentazione, ha certamente un peso la propensione per cibi meno opportuni dal punto di vista nutrizionale come le carni, spesso lavorate, o i formaggi molto grassi. In parallelo, andrebbe considerata anche la forte riduzione nel consumo di verdura, legumi e frutta secca. 

La componente genetica va a costituire la cosiddetta “ipercolesterolemia familiare” dovuta all’alterazione di un gene. Esistono due forme principali di ipercolesterolemia familiare: la forma eterozigote e quella omozigote.

  • La forma eterozigote: è la più comune delle due e presenta valori di colesterolemia che vanno da 220 mg/dl fino a circa 550 mg/dl. Molti eterozigoti mostrano un livello di colesterolo nel sangue all’incirca doppio del normale (350-550 mg/dl).
  • La forma omozigote: è più grave, ma anche più rara e le persone affette possono avere valori di colesterolemia di 550-1000 mg/dl.
Un sintomo tipico dell’ipercolesterolemia familiare è la comparsa di xantomi, accumuli di grasso che si possono formare a livello dei tendini, della cute, dei gomiti e delle ginocchia. 

Effetti sull’organismo

In entrambe le forme di ipercolesterolemia, le LDL tendono a depositarsi sulla parete delle arterie provocandone ispessimento e indurimento. Questo processo è chiamato aterosclerosi e può provocare la formazione di placche (o ateromi) che possono ostacolare o bloccare il flusso sanguigno provocando ad esempio dolori al petto (angina pectoris) o infarti.

Il ruolo dell’alimentazione nell’ipercolesterolemia

Purtroppo, sempre più spesso si ritiene che l’assunzione di un medicinale, possa essere la soluzione più semplice di un problema. Ma, nella maggior parte dei casi di ipercolesterolemia, migliorare lo stile di vita potrebbe rappresentare la prima soluzione.
La terapia dietetica va definita con un professionista e deve tenere conto di età, tipo di ipercolesterolemia e sua terapia, preferenze alimentari, svolgimento di attività fisica o sport.
La dieta mediterranea è una valida soluzione per tenere a bada i livelli di colesterolo nel sangue.
Una attenzione particolare va riservata all’assunzione dei grassi che dovrebbero provenire preferibilmente da alimenti di origine vegetale o da alimenti di origine animali purché magri.

Puntare soprattutto sul consumo di alimenti vegetali.

Sono da prediligere:
  • 2-3 porzioni di verdura e 2 di frutta al giorno;
  • un giro di olio extra vergine di oliva crudo su ogni pasto principale;
  • non più di 30 g al giorno di frutta secca oleosa;
  • 2-3 volte la settimana i legumi;

La colesterolemia è molto influenzata dal tipo di grassi presenti nella dieta. 

Sono da limitare ad 1 volta la settimana:

Insaccati o formaggi o uova. Questi contengono quantità piuttosto elevate di grassi e, se consumati in eccesso, possono influenzare negativamente i livelli di colesterolo. Per quanto riguarda i latticini: è da favorire il latte scremato e lo yogurt a bassa percentuale di grassi.

Sono da evitare:
il burro, il lardo e lo strutto per l’eccessiva quantità sia di grassi sia di colesterolo. Da evitare è anche lo zucchero per il suo effetto insulino-stimolante. L’insulina è un ormone strettamente coinvolto nella produzione di LDL.

E’ opportuno sapere che:

Le fibre costituiscono un aiuto importante in quanto riduce l’assorbimento intestinale sia dei grassi sia degli zuccheri.
La carne, può fare parte della dieta con preferenza di quella bianca. Deve provenire da un taglio magro e privato del grasso visibile. Di seguito una tabella con i valori di lipidi e colesterolo dei tagli di carne più comuni.
Il pesce, per la particolare composizione del suo grasso, può essere consumato anche da chi ha problemi di colesterolo. Anzi, è consigliato un consumo di pesce magro (come il merluzzo o l’occhiata) almeno 2-3 volte alla settimana, fatta eccezione per i crostacei (come i gamberi) da limitare ad una tantum. Di seguito una tabella con i valori di lipidi e colesterolo dei prodotti ittici più comuni.
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Infine è di fondamentale importanza cucinare senza grassi. Preferire come metodi di cottura la bollitura, la stufatura, il vapore, la cottura al forno tradizionale o al microonde piuttosto che la frittura o la cottura alla brace.
 
Adesso che si ha un’idea di cosa siano il colesterolo, LDL e HDL, l’ipercolesterolemia ed il ruolo fondamentale dell’alimentazione, sarebbe opportuno iniziare un sano e corretto stile di vita affinché si scansino certi disturbi.

Fonti:

associazioneanif.it
epicentro.iss.it
humanitas.it
fondazioneveronesi.it