La doppia piramide per la salute del pianeta

È emerso chiaramente che le nostre scelte quotidiane degli alimenti impattano sulla salute del nostro Pianeta, scopriamo la doppia piramide.

Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore (Sergio Bambarèn).

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barillacfn.com

Il Barilla Center for Food & Nutrition (fondazione privata che si occupa di affrontare tematiche riguardanti la nutrizione correlate all’economia, alla sociologia e all’ambiente) dal 2010 pubblica annualmente «La Doppia Piramide» per la salute del pianeta, un documento in cui vengono riportati i risultati di studi scientifici utili ad investigare gli impatti ambientali degli stili alimentari.

Come vengono quantificati gli impatti ambientali degli alimenti?

Tramite indicatori che si basano sul concetto di impronta e sono tre:
Ecological Footprint espressa in metri quadri globali per chilogrammo o litro di alimento.
Carbon Footprint espressa in kg di Anidride Carbonica emessa per ogni kg o L di alimento.
Water Footprint espressa in L di acqua utilizzata per ogni kg o L di alimento.

Solo quella relativa all’impronta ecologica, però, viene utilizzata per la costruzione della Doppia Piramide.

Cosa si intende per impronta ecologica?

 E’ la quantità di superficie terrestre o marina necessaria per:

  1. produrre le risorse che l’uomo consuma
  2. metabolizzare i rifiuti che produce
  3. rigenerare le risorse naturali
  4. assorbire le emissioni

Rappresenta, dunque, uno strumento in grado di assegnare un valore ambientale ad ogni risorsa consumata, poiché esprime tutto lo sforzo che è stato necessario per produrre e rendere fruibile un bene e per assorbire gli scarti che ne accompagnano l’uso.

Cosa vuole dimostrare il modello della Doppia Piramide per la salute del pianeta?

Gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore (frutta e verdura) sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali è raccomandato un consumo ridotto (carne rossa e dolci) sono quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente.

L’adozione di un modello alimentare in linea con le raccomandazioni elaborate dai nutrizionisti, come quello della dieta mediterranea, permette di conciliare la salute della persona con la salvaguardia ambientale.

In concreto, se nell’arco di un anno una persona evitasse di mangiare la carne per due giorni a settimana, si avrebbe un risparmio di 310 kg di CO2 all’anno. Se addirittura tutti i cittadini italiani non mangiassero carne per un solo giorno a settimana, si avrebbe un risparmio totale di 198 mila tonnellate di CO2, pari al consumo elettrico annuo di quasi 105 mila famiglie.

Una dieta mediterranea consente quindi di preservare la salute nostra e dell’ambiente.